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Chernobyl come oasi protetta

Chernobyl, oasi protetta

Le aree naturali protette, chiamate anche oasi naturali, hanno la funzione di mantenere l’equilibrio ambientale di un determinato luogo. La scommessa del ministro dell’Ambiente ucraino Oleg Proskuriakov è che Chernobyl diventi un’oasi protetta.

La zona intorno al reattore infatti, a seguito del disastroso incidente avvenuto nel 1986, grazie al divieto di acceso per gli uomini è diventata habitat ideale per molti animali. Il progetto dell’oasi protetta a Chernobyl è alquanto bizzarro dato che si tratta di un’area colpita da radiazioni e quindi di una zona proibita. Nonostante ciò, diverse piante e specie animali hanno ritrovato spazio per vivere e crescere.

Anche dopo 27 anni dall’incidente, Chernobyl continua a far parlare di sè. Del resto gli effetti dell’incidente della nube tossica si possono ancora oggi toccare con mano, come è successo non molto tempo fa nei cinghiali radioattivi della Valsesia o nei funghi e il latte in Piemonte.

Per quanto riguarda l’oasi protetta, pare che lo scopo sia quello di attivare un monitoraggio della flora e la fauna che negli anni ha ripopolato Chernobyl. In sostanza, un’oasi protetta a Chernobyl per il recupero e lo sviluppo sostenibile.

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Certo, una giusta causa c’è, ma non basta. La stranezza che si accompagna alla notizia dell’oasi protetta a Chernobyl è che, nonostante sia attivo il monitoraggio dell’Oms, non è possibile stabilire con certezza le condizioni di salute degli animali e la loro radioattività. Quindi non si può calcolare l’impatto che la radioattività può avere sull’ambiente nel lungo periodo.

Una cosa però è certa, a Chernobyl in molti casi si sono riscontrate diverse forme di albinismo o di malformazioni.

Chernobyl, oasi protetta

Cosa ne pensate?  E se Chernobyl diventasse una oasi protetta? 😕

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